Come analizzato nel nostro recente post le politiche che stanno bruciando da venti anni la foresta amazzonica sono legate alla produzione di soia per allevamenti animali e di carne destinata in buona parte all’esportazione verso l’Occidente di cui facciamo parte.
Potremmo dilungarci su molte azioni che chiunque di noi può quotidianamente compiere per rispondere in modo individuale a questo continuo e progressivo abuso della natura, ma per ragioni di spazio ci concentreremo su tre possibili azioni concrete collegate al proprio stile alimentare:
Per chi è onnivoro: mangiare meno carne e mangiarla solo proveniente da allevamenti alimentati con prodotti coltivati nel nostro paese e in grado di garantire il massimo rispetto possibile per animali e ambiente.
Per chi è vegetariano o vegano: consumare soia certificata biologica e proveniente da paesi che rifiutano gli OGM e non dal Sudamerica e informarsi sull’eticità dei prodotti acquistati.
Per tutti: prendersi cura della natura che ci circonda, piantare dove possibile un albero in modo che possa aiutare le generazioni che verranno, ed insegnare questa cura a chi verrà dopo di noi, come nel racconto di Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi”.
Caro albero, tu sei qui, ed è per questo che io sono qui (Thich Nhat Hanh).
By Filippo Rossi
On September 6, 2019
In articolo, citazione e commento
Il monaco buddhista zen Thich Nhat Hanh, in un’intervista del 2005 per RaiNews24 a Castelfusano, ha immaginato che un albero potesse parlarci.