Nel 2012, i ricercatori Byron Lew and B. Mak Arvin dell’Università di Ontario, in Canada, hanno studiato la relazione tra felicità e inquinamento in 14 paesi europei.

La ricerca, disponibile in inglese –Happiness and air pollution: evidence from 14 European countries, Int. J. Green Economics, Vol. 6, No. 4, pp.331–345, intende la felicità come indicatore del benessere soggettivo individuale.
Ci sono svariati modi di intendere la felicità.
Provate a chiedere a persone diverse cosa intendono per felicità e ne ricaverete descrizioni ben differenti.
In questa ricerca, gli autori hanno cercato di assumere come concetto di felicità quanto i soggetti ritengono che la propria vita sia conforme alle loro aspirazioni e aspettative utilizzando il world database of happiness.

Sono molti gli studi in ambito socio – economico che hanno dimostrato come l’aumento del benessere economico in una nazione non corrisponda all’aumento della felicità degli individui.
I fattori che contribuiscono maggiormente al benessere personale sono la qualità della sanità pubblica, le politiche a sostegno della famiglia, il livello dei servizi sociali, il lavoro e il tempo libero, il clima familiare, il buon governo, il grado di democrazia, la libertà e la condizione dell’ambiente.
Questo studio si concentra su un aspetto in particolare dello stato dell’ambiente, la qualità dell’aria.
Anche la dott.ssa Siqi Zheng del Mit ha studiato in Cina la stessa relazione presentando una interessante ricerca.
Può esserci una relazione tra la felicità individuale e la qualità dell’aria che le persone respirano ogni istante della loro vita?
Intuitivamente ognuno di noi, se dotato di buonsenso, darebbe una risposta positiva al quesito, immaginandosi che non sia possibile essere felici se si è costretti a respirare aria grigia e sporca anziché fresca, frizzante e trasparente.

Tuttavia, la nostra specie umana si è talmente allontanata dalla sintonia con l’ambiente naturale che anche una considerazione così ovvia diventa oggetto di ricerca scientifica poiché si sente l’esigenza di doverlo dimostrare.
I ricercatori hanno utilizzato i dati della World Bank nel World Development Indicators, per Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Russia, Spagna e UK relativi alle emissioni di diossido di carbonio per un periodo di tempo variabile tra venticinque e i trent’anni, fino al 2008.
Gli studiosi hanno verificato il collegamento tra aria inquinata e felicità con sofisticati calcoli e lunghe indagini, attraverso un test creato nel 1969 dal Nobel per l’economia Clive Granger, il “test della causalità di Granger”: se si respirano schifezze si è meno felici e quando non si è felici, si inquina di più, innescando un circolo vizioso.
Lo studio mostra che la qualità dell’ ambiente e in particolare dell’aria che respiriamo è fondamentale per il benessere psicologico.
Nei paesi dove l’aria è più inquinata le persone sono meno felici.
Il respiro è il mezzo per purificare dalle tossine il corpo e la mente, ossigenando tutto il nostro essere.
L’aria che respiriamo è fondamentale: senza aria non possiamo vivere.
La qualità di ciò che respiriamo è il sostegno del corpo e della mente quanto il cibo e anche di più.
Lo yoga lo insegna da sempre. Molte tradizioni millenarie come lo yoga, le varie forme di meditazione ed oggi anche la minfulness identificano il respiro profondo come mezzo per ritrovare la comunione con l’universo favorendo il benessere, la salute e la felicità.
Grazie Byron Lew e B. Mak Arvin per avercelo ricordato ancora.
FlashMob: Ricordarsi e prendersi cura della Natura.
By Filippo Rossi
On August 28, 2019
In articolo, citazione e commento
Per dare visibilità e risonanza alla nostra intenzione e all’urgenza di migliorare il rapporto umano con l’ambiente, in direzione di un maggior rispetto e cura, proponiamo un FlashMob alle ore 18.30 il prossimo Sabato 7 Settembre a Pontedera (PI) di fronte alla Chiesa del Crocifisso.
Chiediamo a chi parteciperà di portare:
Ci raccoglieremo in meditazione in cerchio per alcuni minuti intorno agli alberi ed i semi portati e poi ognuno provvederà a recarsi sul luogo dove intende seminare o piantare l’albero che ha portato con se.
Ti ringrazio se vorrai condividere questo post.