
Oltre alle scienze anche l’antropologia, la filosofia e la letteratura ci hanno parlato diffusamente di lei: la natura.
Cosa intendiamo quando ne parliamo?
Come cambia il significato della parola natura a seconda della cultura d’appartenenza e del periodo storico?
L’ambiente in cui viviamo è antropizzato da secoli perciò l’idea di una natura incontaminata è sempre più lontana dalla realtà.
Il paesaggio è sempre frutto anche dell’opera dell’uomo, diretta o indiretta che sia e questo è vero oggi più che mai visti i mezzi tecnologici di cui si dispone, è perciò molto difficile distinguere dove comincia e dove finisce l’influsso umano sull’ambiente.
L’uomo non è padrone della natura e tutto ciò che avviene intorno a noi non è nel controllo dell’uomo.
Natura come realtà e come concetto aperto, come punto di partenza ma anche di arrivo, come ideale, talvolta, forse.
Quando utilizziamo questo termine è importante capire a cosa si sta riferendo chi scrive proprio perché non c’è sempre univocità nel suo utilizzo.
In che rapporto stanno le parole natura, ambiente, paesaggio? Si può rispondere e risolvere questa questione in modo definitivo?
Porre la questione significa aprire riflessioni, processi di scoperta e di ricerca.
Natura è una parola spesso accostata a un’altra, madre: “madre natura”, per porre l’accento sulla relazione che c’è tra noi umani e la natura.
Non si può contrapporre l’uomo alla natura immaginandoli su due piani distinti perché l’uno è parte dell’altra.
L’uomo è parte della natura e l’uomo è esso stesso natura poiché ne proviene e se ne sostenta e perché il suo corpo è governato da leggi antiche e misteriose.

Prima di tutto l’uomo, di Nazim Hikmet
Non vivere su questa terra
come un estraneo
e come un vagabondo sognatore.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto credi all’uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri,
ma prima di tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca,
dell’astro che si spegne,
dell’animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza
e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia
tutti i beni della terra:
l’ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto, a piene mani,
ti dia gioia l’uomo!

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