
Quello che mettiamo nel piatto ogni giorno può raccontare storie avventurose o a volte, tutt’altro: pensiamo a un’insalata cresciuta da seme OGM in agricoltura intensiva su un terreno impoverito, irrorato di pesticidi e poi lavata con cloro, messa in un sacchetto e stipata sugli scaffali di un supermercato. Proviamo invece, a ascoltare la storia di una pianta nata da un seme antico, cresciuta in un campo vicino a ortaggi diversi, nutrita con compost in un terreno ricco di humus e poi raccolta e mangiata poco dopo.

Si tratta di due storie molto diverse che si traducono in sapori e capacità nutritive e salutistiche molto differenti.
Secondo il rapporto “Bio in cifre 2020” del Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, la diffusione dell’agricoltura biologica in Italia è in costante crescita, sia dal punto di vista dei consumi, sia da quello dei terreni agricoli destinati a coltivazioni biologiche. Siamo il paese europeo dove l’incidenza delle coltivazioni biologiche sul totale delle coltivazioni agricole è più forte.
Cresce sempre di più il desiderio di nutrirsi con prodotti che siano vicini alla leggi di natura.

Terrananda presenta oggi due giovani imprenditori agricoli che hanno scelto di coltivare in modo sano e sostenibile.
Michel Marcomini e Alessandro Rizzo hanno fondato l’azienda Primo Solco, iniziando così la loro bellissima esperienza con l’agricoltura biodinamica e realizzando il sogno di un lavoro che rispetta l’ambiente.

L’agricoltura biodinamica nasce dagli studi dell’antroposofo Rudolf Steiner e si basa sul principio del rispetto e della sinergia tra uomo-piante-cosmo-animali, con l’obiettivo di diffondere prodotti sani e vitali.

In questo caso il consiglio è quello di provare per credere, non servono solo parole bensì l’esperienza di assaggiare questi prodotti per testarne la differenza in termini di gusto, appagamento e salute.
Michel Marcomini e Alessandro Rizzo, i fondatori di Primo Solco, ci raccontano qualcosa di più.

Come nasce Primo Solco?
L’idea ha radici lontante, nasce dalla voglia di due amici di creare qualcosa insieme, ma è un sogno rimasto nel cassetto per tanti anni. Poi nel 2018 abbiamo preso in gestione un vecchio campo abbandonato, vicino Crespina, e abbiamo iniziato a sperimentare, prima con i fagioli, coltivando la piattella pisana, e poi ampliando la coltivazione agli ortaggi.

Abbiamo avuto la fortuna di conoscere l’Associazione Agricoltura Vivente e alcuni agricoltori biodinamici, oggi cari amici, che ci hanno avvicinato al mondo della biodinamica, dandoci consigli e indicazioni. Da lì ci siamo appassionati e adesso eccoci qua.

Cosa offre in più l’agricoltura biodinamica rispetto alla tradizionale?
Sicuramente l’agricoltura biodinamica si basa su un forte rispetto per l’ambiente, preservando la biodiversità e impattando il meno possibile sui cicli naturali: si lavora affinché nel sottosuolo si creino più organismi e microrganismi a favore della vitalità del terreno.
Questo avviene con metodi di lavorazione diversi dai tradizionali, per fare un esempio al posto dell’aratro usiamo il ripper, per non impattare sul terreno, e far si che gli organismi presenti nel sottosuolo vengano danneggiati il meno possibile. Inoltre grazie alla rippatura non rovesciamo il terreno e non dissestiamo la sua conformazione naturale, migliorandone di anno in anno la struttura.
Inizialmente eravamo scettici riguardo l’agricoltura biodinamica, ma visitando diverse aziende ci siamo resi conto di quanto effettivamente il terreno e le colture siano differenti. La terra stessa ha un colore diverso, più scuro.. è una terra viva. È difficile da spiegare a parole.
Certamente è un lavoro lungo, ci vuole tempo affinché una pianta arrivi a trovare autonomamente nel terreno tutto ciò di cui ha bisogno per vivere… ci vorranno anni, ma è quello a cui puntiamo.

Cosa coltivate e come scegliete le colture?
Coltiviamo prevalentemente ortaggi stagionali, in sostanza tutto: leguminose, curcubitacee, solinacee, crucifere…Da una parte cerchiamo di seguire l’andamento del mercato e e rispondere alla domanda, dall’altra ci stiamo impegnando a recuperare varietà che stanno andando perse, antiche e autoctone…

Avete ricevuto sostegno per portare avanti i vostri orti?
Molto! Fin da subito genitori, parenti e amici ci hanno sostenuto e aiutato a crescere. Capita che vengano a darci una mano a realizzare le strutture necessarie al sostegno delle colture, oppure che ci aiutino con quei lavori che richiedono più manodopera, per esempio durante la raccolta delle patate. Sicuramente una grande mano ce la danno anche nel farci pubblicità.

Quali sono le maggiori difficoltà?
Abbiamo iniziato questa attività quasi da profani, senza avere alle spalle una formazione agricola. La difficoltà sta quindi nell’affinare le tecniche, attraverso tentativi sul campo, per esempio la preparazione del terreno, capire di cosa ha bisogno o meno una pianta rispetto ad un’altra, facendo piccole prove ogni stagione, ogni trapianto ecc… stiamo migliorando di anno in anno. L’osservazione delle piante e la tempestività nell’intervenire in caso di bisogno sono fondamentali in questo lavoro.

State già incontrando il favore dei consumatori?
Fortunatamente si, i nostri clienti sono molto contenti, ed è una cosa che appaga tantissimo. Una delle motivazioni principali che ti spinge ogni giorno a fare meglio è proprio il cliente contento, che torna e che ti fa pubblicità a sua volta.

Quali sono i vostri progetti futuri?
Ci piacerebbe con il tempo riuscire a creare una piccola realtà autosufficiente, un luogo in cui casa e lavoro si intreccino, vivendo secondo i ritmi della natura e seguendo le nostre passioni.
Ci piacerebbe, inoltre, creare attività didattiche di agricoltura sociale per bambini e adulti.

Che consigli dareste ai ragazzi che vogliono intraprendere la vostra strada?
Sicuramente non scoraggiarsi davanti alle prime difficoltà, rimboccarsi le maniche ogni volta e lavorare per quello in cui si crede. Se si ha un sogno, vale la pena provarci!
Il nostro consiglio è quello di metterci tanto del proprio, senza dimenticarsi dei consigli dei più anziani, sicuramente più esperti!

Credete che chi compra frutta e verdura sappia sempre scegliere gli alimenti più salutari o sia attratto solo dal prezzo più conveniente?
Non sempre è facile districarsi tra le tante offerte. Tante volte la scelta dipende dalle proprie possibilità economiche, ma negli ultimi anni l’attenzione del consumatore sta cambiando: c’è più interesse verso il prodotto biologico e biodinamico. Forse manca ancora consapevolezza del rapporto tra costi di produzione, prezzo di vendita e genuinità dei prodotti. In ogni caso sempre più persone ricercano prodotti di qualità e questa non può che essere una buona notizia!

Abbiamo capito che scegliere questi prodotti significa mangiare sano e nello stesso tempo agire concretamente per salvaguardare l’ambiente in cui viviamo. Come si fa per gustare le vostre verdure?
Ogni settimana consegnamo verdura fresca a chi lo richiede. Basta chiamare il numero 3791502819.

