Prendersi cura dell’ambiente significa ampliare il nostro modo di vedere la vita e la rete di relazioni in cui si manifesta.

Il maestro vietnamita Tich Nhat Hanh ha coniato il concetto di Interessere per sottolineare che non siamo separati gli uni dagli altri, ma che la nostra più profonda essenza è la connessione con tutto ciò che esiste.

Tra i tanti autori che nel tempo e nello spazio hanno messo a fuoco questa profonda verità ci soffermiamo brevemente su Papa Francesco e sul paradigma di ecologia integrale da lui proposto.

Il concetto di ecologia integrale è il modello di vita interiore e sociale, spirituale e politico proposto da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’.

Con questo paradigma si intende sottolineare come tutto stia in relazione e quanto il nostro comportamento e il nostro modo di considerare la vita e il creato abbiano ripercussioni sull’ambiente naturale e sulla società.

A loro volta l’ambiente in cui viviamo e la società influiscono sul nostro modo di essere con sé stessi e con gli altri in una circolarità che si basa sulla relazione tra noi e il tutto.

Al paragrafo 147, si legge:

gli ambienti in cui viviamo influiscono sul nostro modo di vedere la vita, di sentire, di agire.

Per spiegare cosa intende per ecologia integrale, al paragrafo 225/226, Papa Francesco scrive:

la pace interiore delle persone è molto legata alla cura dell’ecologia e al bene comune, perché autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di stupore che conduce alla profondità della vita.

La natura è piena di parole d’amore, come potremo ascoltarle in mezzo al rumore costante, alla distrazione permanente e ansiosa, o al culto dell’apparire?

Molte persone sperimentano un profondo squilibrio che le spinge a fare le cose a tutta velocità per sentirsi occupate, in una fretta costante che a sua volta le porta a travolgere tutto ciò che hanno intorno a sé.

Questo incide sul modo in cui si tratta l’ambiente. (Per ecologia integrale intendiamo) un atteggiamento del cuore, che vive tutto con serena attenzione, che sa rimanere pienamente presente davanti a qualcuno senza stare a pensare a ciò che viene dopo, che si consegna ad ogni momento come dono divino da vivere con pienezza.

Più avanti, al capitolo 219, esorta:

non basta che ognuno sia migliore per risolvere una situazione tanto complessa come quella che affronta il mondo attuale, (…) ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie.

Papa Francesco, al paragrafo 211, propone comportamenti ecologici pratici che possono portare al benessere della nostra casa comune e degli altri esseri viventi del pianeta:

evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, ecc.

Tuttavia ribadisce la necessità di lavorare insieme gli uni e gli altri per agire profondamente sulla società e la politica creando movimenti, azioni comuni e iniziative culturali in grado di cambiare l’ambiente in cui viviamo. Al paragrafo 42 si ricorda:

oggi riscontriamo, per esempio, la smisurata e disordinata crescita di molte città che sono diventate invivibili dal punto di vista della salute, non solo per l’inquinamento originato dalle emissioni tossiche, ma anche per il caos urbano, i problemi di trasporto e l’inquinamento visivo e acustico. (…) Non si addice ad abitanti di questo pianeta vivere sempre più sommersi da cemento, asfalto, vetro e metalli, privati del contatto fisico con la natura.

Quanto potere ci sarebbe nell’unirsi, nel cooperare, nel tentare di trovare accordi per agire insieme nella direzione di un miglioramento globale.

Un invito a riflettere sulla possibilità che si apre nel costruire reti, comunità educanti e agenti, unite dalla consapevolezza della nostra interconnessione con tutti gli esseri e con l’ambiente.

https://www.youtube.com/watch?v=KfLJPwxDu4k