
L’organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato un rapporto sulla presenza di microplastiche nell’acqua potabile con la quale la maggior parte delle persone si disseta ignara.
Microplastic in drinking water è un allarmante rapporto dell’OMS pubblicato nello scorso mese di agosto:
Microplastics are ubiquitous in the environment and have been detected in marine water, wastewater, fresh water, food, air and drinking-water, both bottled and tap water.
Le microplastiche come è emerso in una serie di ricerche che il rapporto prende in esame, (circa 50) sono ormai diffuse ovunque, nelle acque e nell’ambiente. Fanno parte della nostra alimentazione anche attraverso i MOCA (materiali a contatto con gli alimenti).
Anche chi cerca di prendersi cura il più possibile della propria salute e di quella dei propri figli con sana alimentazione e sane abitudini di vita si ritrova poi, inevitabilmente, a ingerire quantitativi variabili di microplastiche disseminate ovunque, finanche, appunto, nell’acqua potabile.

Si legge nel rapporto che le particelle al di sopra di una certa grandezza (150 micromeri) sembrerebbero non venire assorbite dal corpo ma espulse e quelle più piccole, anche se assorbite non si sa che danni rechino a chi le ingerisce perché mancano studi, allora per adesso, possiamo stare tranquilli.
Il coordinatore dell’Oms per l’acqua ed i servizi igienico-sanitari, Bruce Gordon, afferma:
But just because we’re ingesting them doesn’t mean we have a risk to human health, the main conclusion is, I think, if you are a consumer drinking bottled water or tap water, you shouldn’t necessarily be concerned.
Insomma, stando alle parole dell’esperto scienziato: solo perché ingeriamo microplastiche, non significa che esse rappresentino un pericolo per la salute degli esseri umani. La conclusione principale è che se sei un consumatore di acqua in bottiglia o di rubinetto, non dovresti necessariamente preoccuparti.
In sostanza, mancando studi affidabili, l’OMS è cauta, sostiene che al momento non ci dobbiamo preoccupare troppo ma è meglio studiare maggiormente la questione e ridurre la diffusa produzione e dispersione di plastica nell’ambiente.
Sembra impossibile riuscire a dormire sonni tranquilli quando si sa, ormai per certo, che ogni giorni oltre ai lipidi, protidi e glucidi dobbiamo inserire anche la voce microplastiche.
We urgently need to know more about the health impact of microplastics because they are everywhere – including in our drinking-water,” says Dr Maria Neira, Director, Department of Public Health, Environment and Social Determinants of Health, at WHO. “Based on the limited information we have, microplastics in drinking water don’t appear to pose a health risk at current levels. But we need to find out more. We also need to stop the rise in plastic pollution worldwide.
Il paradigma scientifico del nostro tempo prende in considerazione solo ciò che è dimostrato da ricerche perciò mancando studi che dimostrino in modo incontrovertibile che le microplastiche fanno male, secondo l’OMS, non dobbiamo preoccuparci.
Forse allora è il nostro paradigma scientifico a “fare acqua”.
Purtroppo, letto questo rapporto, possiamo davvero affermarlo.

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